A cura di Giuseppina D’Amico, coordinatrice dei progetti.
Se la prima ondata di Covid-19 sembrava aver sfiorato appena l’Uganda, grazie anche a misure restrittive tempestive, la variante indiana, rilevata per la prima volta nel mese di maggio, ha avuto un’incidenza maggiore nel numero di casi e morti nel Paese, comportando un nuovo pesante lockdown di quasi due mesi (giugno e luglio).
Anche in Uganda le restrizioni hanno prodotto inevitabili conseguenze negative in ambito economico e sociale, colpendo soprattutto i lavoratori giornalieri e, ancora una volta, le fasce più vulnerabili della popolazione, soprattutto donne e bambini. A novembre 2020 la ripresa delle lezioni per i ragazzi che hanno sostenuto gli esami finali ad aprile aveva fatto sperare in un graduale ritorno alla normalità. Purtroppo però, ancora una volta, il calendario scolastico ha subito un pesante stravolgimento e, a oggi, le scuole restano chiuse. Intanto il tema dei vaccini in Africa rimane al centro di discussione mondialeanche se, nella realtà, l’approvvigionamento resta un grande ostacolo. Con la riduzione delle restrizioni e la diminuzione dei casi si è abbassato anche il livello di paura della popolazione, con il conseguente rilassamento rispetto all’adesione alle norme di protezione.
Anche le attività dei ComboniSamaritans of Gulu hanno subito un pesante ridimensionamento: la Cooperativa Wawoto Kacel è parzialmente aperta; la produzione, infatti, è attiva soltanto per gli ordini urgenti, anche se il supporto alimentare e per le spese mediche delle beneficiarie non è mai venuto meno. Per quanto riguarda il microcredito i prestiti erano stati erogati prima del lockdown e procede l’attività di monitoraggio e recupero dei crediti seppure con una lieve e comprensibile flessione.
Il dipartimento dell’Educazione resta quello più colpito per quanto riguarda il normale svolgimento delle attività: nonostante siano vietati gli assembramenti e scoraggiate le visite a nuclei familiari non legati da vincolo di parentela, i membri dello staff continuano lo scrupoloso monitoraggiodei ragazzi registrati nel programma di adozione a distanza. Il supporto psicologico, quello alimentare e l’attenzione alla salute per GoodSamaritan sono sempre stati una priorità durante questi mesi di lockdown. I materiali scolastici distribuiti nei mesi di chiusura delle scuole rappresentano ancora un valido aiuto per i ragazzi che possono continuare a leggere, imparare ed esercitarsi, anche da casa, grazie anche al supporto dei volontari territoriali impegnati nella distribuzione.