A cura di Suor Dorina Tadiello
Carissime amiche e amici,
è da molto tempo che desideravo stare un po’ in compagnia con voi e condividere, ad alta voce, quello che spesso vi racconto nel mio cuore.
Sono ancora molto vivi gli incontri con voi prima della mia partenza che mi hanno dato le ali per volare, sapendo di essere sostenuta dalla vostra amicizia, preghiera e solidarietà. Non sono doni scontati, ma esperienze preziose, segno della presenza di uno Spirito che continuamente crea ponti di comunione tra persone, gruppi, paesi molto diversi e lontani.
È stato molto bello ritornare in Uganda e in particolare a Gulu, dopo essere stata via per ben dieci anni. A Gulu avevo trascorso gli anni difficili della guerra quindi, al rientro, ho gioito per la pace trovata e il desiderio di vita che si legge su ogni volto e in ogni momento della vita quotidiana. Le celebrazioni sono interminabili: c’è festa, gioia, bellezza, armonia, come se si volesse recuperare il tempo passato, ricostruire sulle rovine qualcosa di nuovo, guarire ciò che si è frantumato in mille pezzi.
Una delle prime cose in cui sono stata coinvolta a Gulu è stata la settimana per la Pace, organizzata dalle diverse denominazione religiose, in continuità con quanto organizzato durante la guerra. Questo evento mi ha piacevolmente colpito, perché ho potuto constatare come questo cammino abbia contribuito a portare la pace nel Paese. I cammini di riconciliazione e guarigione dalle ferite sono un processo ancora in atto. Sono passaggi molto dolorosi ma, con la grazia di Dio, stiamo vedendo tanti piccoli e grandi miracoli.
Sono stata subito catapultata nelle attività dei Comboni Samaritans of Gulu, i partner locali di Good Samaritan che, da oltre 30 anni, si interessano di marginalità e delle fasce più vulnerabili della società. Qui si percepiscono ancora le ferite più profonde che la guerra ha generato, le lacerazioni nel tessuto sociale e culturale e la nascita di nuove povertà.
La famiglia è diventata una struttura molto fragile e, nelle divisioni tra genitori, i bambini spesso vengono facilmente lasciati ai nonni o, addirittura, abbandonati. Chi ha perso tutto nella guerra è lasciato solo con le sue difficoltà, mentre emerge una nuova classe più abbiente. La scuola diventa sempre più costosa e inaccessibile per tante famiglie e, per i bambini o giovani lasciati fuori, la strada appare come una plausibile soluzione: si ruba per vivere, ma poi, sotto l’effetto di alcol e droga, si compiono atti criminali e la vita si alterna dentro e fuori dal carcere, mentre le gang che accolgono bambini e ragazzi sulle strade si organizzano sempre meglio. Manca il lavoro e non solo: l’agricoltura e allevamento di bestiame, tipiche attività di sostentamento della popolazione, risentono dei cambiamenti climatici e delle nuove infestazioni e malattie del bestiame.
In questi mesi ho avuto l’opportunità di entrare, in punta dei piedi, nei tanti progetti che qui si stanno portando avanti, con coraggio e determinazione, nonostante le tante sfide finanziarie e la fatica di reperire le risorse necessarie. Il Sostegno a Distanza è un valido progetto educativo per garantire l’accesso agli studi elementari e scuole tecniche secondarie per ragazzi che, diversamente, sarebbero allo sbando o in gruppi dediti alla malavita. A giorni partirà un progetto per sostenere le famiglie dei nostri bambini in grave situazione di povertà, che permetterà loro di avviare piccole attività produttive. A beneficiare, quest’anno saranno circa 50 famiglie. C’è poi il progetto “ragazzi/e di strada” per aprire la porta della speranza ai circa 2000 ragazzi, in prevalenza bambini, che di notte vivono sulla strada. Il centro diurno, allestito quattro anni fa, li accoglie e li accompagna nel percorso di riabilitazione e reinserimento nella società civile.
Per chi vuole uscire dal giro della tossicodipendenza abbiamo messo a disposizione la fattoria, a dieci chilometri dalla città, lontano dalle gang e dai luoghi di distribuzione della droga. In fattoria, o “alla farm” -come la chiamiamo noi-, li attende un ambiente accogliente fra orto, campi seminati e tanti animali che fungono anche da terapia. Dall’Uganda ringraziamo Good Samaritan che, in questi anni, non si è risparmiato per sviluppare tutte le potenzialità di questa fattoria, che ora si rivela un luogo terapeutico, di formazione agricola e riabilitazione. Il processo sarà lungo e complesso, ma vogliamo lasciare aperta la porta della speranza: un cambiamento è possibile!
La Cooperativa Wawoto Kacel, che realizza prodotti artigianali, continua il suo percorso ed è sempre bello e rigenerante relazionarsi con la vitalità delle donne che, nel lavoro, hanno trovato nuova linfa per ricostruire la vita personale e familiare. Il piccolo nido che ospita i bimbi delle donne della Cooperativa è sempre un luogo di affetto e cura incredibile per i piccoli, che qui trovano la tenerezza di cui hanno molto bisogno per crescere con serenità.
Il maggio scorso abbiamo ripreso le attività formative chiamate “Education for life” che hanno come obiettivo la prevenzione e la gestione del disagio giovanile. Nelle prime esperienze abbiamo sperimentato quanto i giovani hanno voglia di conoscere, capire, valutare, mettersi in discussione e fare scelte responsabili.
È stato bellissimo incontrare tutte le persone che sono venute in questi mesi a Gulu: molto ricco lo scambio di esperienze, di amicizie che ci rinforzano, ci incoraggiano e, nelle difficoltà quotidiane, sentiamo essere un importante motore per andare avanti. Non siamo soli, ma accompagnati e in comunione.
Ringrazio la Provvidenza, che ci sostiene in tanti modi diversi, a volte impensabili e imprevedibili. Noi vi cogliamo la mano di Dio che si prende cura degli ultimi e ascolta il loro grido. Così si moltiplicano i gesti di consolazione e guarigione.
Mi piace chiudere richiamando il messaggio del mese missionario appena passato: “va e invita ciascuno al banchetto”. C’è sempre una risorsa spirituale, bella, ricca, appassionante che ci viene continuamente offerta e, mentre la condividiamo con gli altri, siamo testimoni della pienezza di vita che genera in noi e attorno a noi!
Con affetto vi abbraccio tutte/i